Regia: Rainer Werner Fassbinder (1974)
Titolo italiano: La paura mangia l’anima
Fotografia: Jürgen Jürges
Nella prima scena Emmi (Brigitte Mira), un’anziana donna bianca, entra in un bar. La barista e i clienti si fermano e la guardano. Emmi è sola e – vista qui in questo campo lungo di apertura, mentre gli altri la guardano – sembra particolarmente fragile e isolata.
Per qualche motivo sente il bisogno di scusarsi di essere entrata. Spiega che è solo per la pioggia. Dice alla barista che passa davanti a questo bar ogni sera e ha sentito suonare musica straniera. Ma questa è la prima volta che entra. Il posto le sembra straniero. Forse vuole adattarsi o forse è aperta a nuove esperienze. Chiede alla barista cosa di solito prendano gli altri; è quello che ordinerà. Ma la barista le risponde che la gente lì non beve niente di speciale, solo birra o Coca-Cola.
Dall’altra parte del locale, insieme ad alcuni amici c’è Ali (El Hedi ben Salem), un uomo nero e alto. Una di loro lo incoraggia a ballare con Emmi. Lui si avvicina al tavolo di lei e, in un tedesco incerto, la invita a ballare. Dice a Emmi che gli sembra triste e che non è bene per lei stare tutta sola.
I due ballano mentre i clienti li guardano – anzi, li fissano. Questi sono i primi di molti sguardi che Emmi e Ali subiranno in questo film. Gli sguardi sono senza espressione ma implicano un giudizio e un’accusa.
Ali dice a Emmi che viene da un piccolo paese del Marocco. Lavora come meccanico ed è molto chiaro riguardo la gerarchia del suo posto di lavoro: tedesco = padrone; arabo = cane. Emmi gli dice che anche lei lavora sodo.
Quando lei decide che è il momento di tornare a casa, Ali si offre di accompagnarla. Alla fine della scena i due escono insieme e i clienti del bar rimangono a fissare la porta chiusa. E noi con loro.
Ci sono molte porte e portoni in questo film. Dentro il portone di casa sua, Emmi parla un po’ di se stessa con Ali. È imbarazzata nel raccontargli che lavora come donna delle pulizie. Ma Ali non crede che dovrebbe vergognarsi del suo lavoro. Incoraggiata, Emmi condivide alcuni dettagli: è un lavoro duro; pulisce un piano di mattina e un piano di sera.
A Emmi piace parlare con Ali. Passa da sola la maggior parte del tempo; in realtà tutto il tempo. Mentre parla Emmi dà le spalle ad Ali. Lui è sullo sfondo, sfocato. Lei sembra ancora essere da sola.
Parlando della famiglia, lei si volta e guarda in faccia Ali. Lui le si avvicina e viene a fuoco. I tre figli di Emmi sono sposati e non li vede molto. Secondo Ali le madri non dovrebbero mai rimanere da sole. Nel suo paese – il Marocco – la famiglia è sempre unita.
Piove ancora. Emmi invita Ali nel suo appartamento.
Altri sguardi: una vicina guarda dalla soglia della sua porta mentre i due vanno di sopra. Altre porte, grate, ringhiere. Ancora sguardi che li fissano. Appena Emmi e Ali sono fuori dalla vista, la vicina corre a spettegolare con un’altra vicina: "Emmi ha uno straniero nel suo appartamento! È nero!"
Attraverso la soglia della cucina, osserviamo e ascoltiamo la loro conversazione cortese. È tardi e Ali vive lontano. Emmi lo invita a dormire lì; lascia la cucina per preparargli il letto.
Si dicono buona notte. Emmi si ferma sulla soglia. Ali si stende sul letto, ma non per molto.
Guarda la clip e nota l'utilizzo delicato della musica da parte di Fassbinder. (Note: just as with a regular captioned YouTube video, you need to click the "cc" at the bottom of the screen to see the English subtitles.)
Nella scena successiva – una delle più tenere del film – Ali si alza, va verso la stanza di Emmi e bussa alla sua porta. Dice che le vuole parlare. Lei lo invita a sedersi. Lui parla di quanto vuota sia la sua vita in Germania. Improvvisamente si sente una musica gentile. Ali comincia ad accarezzare il braccio di Emmi.
La scena successiva si apre in una camera da letto luminosa. Emmi e Ali sono insieme a letto. Emmi si alza e andando verso il bagno si volta per guardare il suo letto, inorridita. Entra in bagno e si fissa allo specchio; cosa ha fatto? In piedi sulla soglia, Ali dice: "Buongiorno".
La donna si arrende alla sua voglia di affetto e abbraccia Ali.
Mentre fanno colazione, Emmi comincia a piangere silenziosamente. Ali le chiede perché stia piangendo. Lei risponde che è per felicità ma anche per paura. Lui risponde con le parole che Fassbinder ha scelto per intitolare il film "La paura mangia l'anima" – un detto arabo. Questa coppia avrà bisogno di coraggio per superare quello che sta per accadere.
Emmi è molto più anziana di Ali e non è particolarmente attraente. Ali è consapevole del suo posto in Germania come lavoratore straniero: disprezzato e discriminato. Questi due timidi estranei si sono incontrati per caso. Anche se hanno appena trascorso la notte insieme, si danno cortesemente la mano quando si salutano
Nella scena seguente troviamo Emmi al lavoro, mentre parla con le sue colleghe. La discussione si concentra sulle donne che hanno relazioni con gli stranieri. Sono donne che le colleghe di Emmi guardano dall’alto in basso. (Emmi stessa, è vedova di un immigrato, un polacco, il suo cognome polacco la rende sospetta).
Una delle colleghe accenna a una vicina che è stata emarginata perché sta con un turco. Ma, Emmi, commenta che forse la donna non teme di essere da sola. Senza dubbio sta anche pensando a sé e ad Ali. La sua collega risponde: "Nessuno può vivere senza altri. Nessuno”.
Le donne tornano al lavoro. La nostra protagonista rimane con i suoi pensieri su di sé, la sua vita solitaria, le sue possibilità con Ali.
In questa scena, vediamo l'appartamento della figlia e del genero di Emmi. La coppia litiga. Eugen è maleducato con Krista e le dà ordini; Krista si lamenta della pigrizia di Eugen.
Emmi arriva e i tre parlano. Questa è la seconda conversazione che Emmi avrà quel giorno sui lavoratori stranieri; Eugen si lamenta aspramente del suo caposquadra turco. Non può accettare di dover prendere ordini da uno straniero.
Improvvisamente Emmi fa un annuncio: si è innamorata di un marocchino 20 anni più giovane di lei. Questa idea è così inconcepibile per Eugen e Krista che i due si mettono a ridere.
Emmi torna al bar sperando di trovare Ali, ma lui non c'è. Allora ritorna a casa e lo trova in attesa davanti al suo edificio! Devono essere emozionati di rivedersi, ma si salutano educatamente.
Di sopra nell'appartamento di Emmi, più tardi, la loro cena è interrotta dal padrone di casa di Emmi, che la informa che Ali deve andare via perchè non è permesso avere un inquilino. Emmi gli assicura che va tutto perfettamente bene perché lei e Ali stanno per sposarsi. Quando il padrone di casa li lascia, Emmi spiega ad Ali cosa ha appena detto al padrone di casa in tedesco. Ad Ali piace l'idea! Così decidono di sposarsi. Invece di allontanarli, le lamentele dei vicini razzisti li hanno uniti.
La coppia va al bar per dare la notizia agli amici di Ali e festeggiare. Ballano sulla loro canzone, una canzone in arabo.
Quando rivediamo Emmi e Ali, stanno uscendo dal Comune dopo il loro matrimonio. Camminano sottobraccio, parlando del nuovo nome da sposata di Emmi. Si fermano ad un telefono pubblico dove lei chiama sua figlia Krista per invitare la famiglia il sabato successivo. Dice che vuole parlare con loro "di qualcosa". Ma non dice cosa.
È sabato e la famiglia si è riunita nell'appartamento di Emmi per il grande annuncio. Ali esce da dietro una porta e fa un inchino educato. Emmi lo presenta: "Questo è mio marito."
Tutti fissano la coppia. La macchina da presa fa una panoramica lenta – 40 secondi – dei volti vuoti. Il silenzio è infine rotto quando Bruno cammina lentamente verso il televisore, lo rompe a calci e poi va via. Uno per uno, gli altri insultano Emmi e lasciano l'appartamento.
Emmi e Ali rimangono da soli. Emmi si siede con lo sguardo basso; piange silenziosamente. Ali le accarezza i capelli e la conforta. Vediamo in questa scena – come vedremo ancora e ancora con questa coppia – un’inversione dei ruoli. Al loro pranzo di nozze era stata Emmi a prendere il comando. Lei ha ordinato e si è confrontata con l’ostilità e il disprezzo del cameriere. Ma alla fine di questa scena è Ali, lo straniero, l’estraneo, ad essere forte. Lui ha già visto questi atteggiamenti; non è sorpreso.
Ci sono altri problemi. Il proprietario del negozio di alimentari - dove Emmi ha fatto acquisti per 20 anni - finge di non capire il tedesco di Ali. Quando Emmi va a parlare con lui, le dice che non è più la benvenuta nel suo negozio. Quando Emmi torna a casa le sue vicine si sono raccolte sulla scala. La custode dell’edificio la informa che hanno deciso che lei deve pulire le scale due volte al mese perchè adesso “la situazione è cambiata...” Emmi litiga anche con la custode. Sembra che tutti siano contro di loro.
È passato qualche giorno. Vediamo che Emmi e Ali vivono insieme normalmente. Ali torna a casa dal lavoro e consegna il suo salario a Emmi. Parlano di tutti i soldi che risparmieranno. Emmi sogna di comprare per loro "un piccolo pezzo di paradiso". Immagina un posto lontano da questa realtà che non li accetta.
Emmi sbircia Ali che fa la doccia. Gli dice che è molto bello. Sembra che lei stia vivendo adesso in paradiso, almeno quando i due sono da soli.
Paula, una collega di Emmi, viene a chiederle di sostituirla al lavoro perché la sorella è morta. Quando Emmi le presenta Ali, la donna lo guarda con disprezzo, si rifiuta di stringergli la mano e dice che deve andare via. Emmi cerca di convincerla a rimanere per un un caffè, ma Paula rifiuta. Va via senza nemmeno aver organizzato con Emmi la sua sostituzione. Emmi è sconcertata e ferita. Ali però è abituato a queste reazioni: “Quella donna non è buona”, commenta semplicemente.
Così Emmi è stata respinta dai suoi figli e dal resto del suo mondo: colleghe, vicine, il suo negoziante.
I problemi con i vicini continuano. Una sera Emmi propone ad Ali di invitare i suoi amici, ma la loro serata viene interrotta dalla polizia che è stata chiamata dai vicini infastiditi dalla musica araba. I poliziotti sono gentili. Emmi accetta di abbassare il volume.
Lei e Ali guardano dalla finestra l'auto della polizia. Tutti sembrano determinati a rompere il loro rapporto.
I problemi di Emmi al lavoro peggiorano. Le sue colleghe parlano tra di loro e la ignorano. Alla fine, la lasciano da sola sulle scale e Emmie le guarda da dietro la ringhiera.
In questa scena vediamo la prima tregua dal mondo buio che il regista Fassbinder ci ha mostrato finora. Emmi e Ali escono di casa salutando due vicine e il padrone di casa che si trovano all’esterno. Dopo che sono passati, una delle vicine chiede al padrone di casa di fare qualcosa sulla “situazione". Lui risponde che Emmi e Ali sembrano essere felici e che non vede nulla di sbagliato.
Guarda la clip, osserva il posizionamento degli attori, l’inquadratura e i movimenti della macchina da presa.(Note: just as with a regular captioned YouTube video, you need to click the "cc" at the bottom of the screen to see the English subtitles.)
Nella scena del parco Emmi e Ali si tengono le mani seduti a un tavolino. Sono circondati da tavoli e sedie gialle brillanti – tutti vuoti – e rigogliosi alberi verdi, ma non è un paradiso. Fassbinder evidenzia l'isolamento di Emmi e Ali con campi lunghi come questo, e inquadrature di un gruppo di persone inespressive che fissa la coppia.
Ali non è a suo agio; tutti li stanno guardando. Emmi comincia a piangere. Spiega che è così felice e così innamorata di Ali, ma non può sopportare più l'odio. "Questo è mio marito!" grida alle persone che li stanno fissando, poi chiede ad Ali se possono andare via insieme da qualche parte, così quando ritorneranno, tutti saranno gentili con loro
La coppia va via per qualche tempo e al loro ritorno il sogno di Emmi si avvera. Le persone hanno effettivamente cambiato il loro atteggiamento.
I vicini sono gentili. Uno di loro ha bisogno di un favore ed Emmi e Ali sono affabili.. Ali va ad aiutare la vicina a spostare alcune cose. Il droghiere ha capito di avere bisogno degli acquisti di Emmi, così esce a salutarla quando la vede passare. Il figlio di Emmi, Bruno, va a trovarla. Ha inviato un assegno per coprire il costo della TV che ha rotto. Si scusa e chiede se Emmi possa fare da babysitter per lui.
Ali ritorna dopo aver aiutato la vicina. Emmi sta preparando il cibo. Lui le chiede di fare il couscous. Emmi gli ricorda che lei non sa come fare il couscous; comunque: lui dovrebbe abituarsi al modo in cui le cose si fanno in Germania. Alla fine lo ammette: a lei non piace il couscous. Ali è stato finalmente accettato dai vicini e ora Emmi lo sta trattando come un estraneo.
Ali se ne va per andare al bar dai suoi amici arabi – magari a mangiare un po’ di couscous. Emmi vuole andare con lui, ma Ali vuole stare da solo.
Fino ad ora, Emmi e Ali hanno sentito una connessione. Ma ora entrambi si sentono isolati, l’uno abbandonato dall’altra. Emmi rimane in piedi, da sola. La vediamo attraverso una porta parzialmente aperta. La macchina da presa rimane su di lei per 15 secondi, mentre guarda verso il basso e si muove appena.
In un campo lungo, vediamo Ali che cammina per la strada verso il bar che però è chiuso.
La barista – in realtà la proprietaria del bar – vive al piano di sopra. E fa bene il couscous.
Ali entra nel palazzo. Arriva fino al pianerottolo di lei ma poi, indeciso, si siede sui gradini fuori dalla porta. Qui, ancora una volta, abbiamo un’immagine di uno dei protagonisti dall’altra parte di una ringhiera. Le persone in questo film sembrano essere sempre imprigionate da grate, ringhiere e recinzioni. Infine, Ali bussa alla porta. La donna apre e lo invita dentro.
Lui le chiede di fare il couscous e lei va subito in cucina. Ali va nella camera da letto e si ferma a fissare la finestra.
Lei lo segue e lo abbraccia da dietro mentre lui abbassa lo sguardo verso il pavimento. Lei gli toglie la camicia, lui si gira e la scena finisce.
Nella scena successiva Ali barcolla fino a casa. La porta è chiusa a chiave. Lui bussa fragorosamente, ma Emmi non risponde. Lui crolla sul pavimento. Quando Emmi poi apre la porta lui è incosciente. Lei chiude la porta lasciandolo a passare la notte nel corridoio.
Il mattino seguente, fanno colazione in silenzio. Ali non finisce di mangiare. Si alza e se ne va senza dire una parola.
Di nuovo al lavoro, le colleghe di Emmi la salutano calorosamente. Cosa sarà successo? Si scopre che c'è una nuova lavoratrice, Yolanda, dall'Erzegovina. A quanto pare quel posto di lavoro ha spazio per una sola emarginata. Yolanda siede nel vecchio posto di Emmi, sulle scale dietro la ringhiera.
Emmi ha invitato le sue colleghe a parlare della loro paga. Ali è in casa e lei glielo presenta. Una delle donne fa commenti su come sia pulito. Queste signore bianche non sembrano avere idea di persone che siano diverse da loro stesse. Parlano di Ali davanti a lui, come se non fosse lì. Non lo considerano come una persona.
Ad Ali non piace essere trattato come un oggetto, e così se ne va di nuovo a casa della proprietaria del bar.
La trova in casa ma la donna sta per uscire. Così Ali rimane da solo.
A casa, Emmi è sconvolta. È una persona gentile e aperta, ma è ancora un prodotto della sua società. Fassbinder non rende nemmeno lei un angelo perfetto.
È passato qualche tempo. Troviamo Ali che gioca a carte al bar. Sta perdendo tanti soldi. Capiamo è infelice perché a un certo punto va in bagno, fissa se stesso nello specchio e si schiaffeggia ripetutamente. Poco dopo Emmi entra nel bar. Si siede al suo vecchio tavolo in fondo e ordina una Coca-Cola, come ha fatto quella prima notte. Chiede alla barista di mettere su la canzone zingara che le piace. Ali la sente e le chiede di ballare.
Mentre ballano, parlano teneramente. Ali confessa di essere andato a letto con un'altra donna. Emmi gli dice che è un uomo libero, si rende conto di essere anziana, lo vede ogni giorno nello specchio. Ma, dice che quando sono insieme, devono essere gentili tra loro. Altrimenti la vita non vale la pena di essere vissuta. Ali risponde che non vuole un'altra donna perchè ama solo lei.
Entrambi hanno vissuto esperienze che li hanno cambiati. Si sono persi brevemente ma la separazione ha mostrato loro che hanno bisogno l'uno dell'altra. La loro famiglia e i vicini potrebbero essere gentili per un po’, ma alla fine, possono contare solo l’uno sull'altra.
Emmi dice ad Ali che insieme sono forti. Ma proprio mentre lo dice, Ali crolla sul pavimento, gemendo.
L’ultima scena del film si svolge nella stanza di un ospedale. Ali è steso sul letto con gli occhi chiusi. Il medico dice ad Emmi che – come tanti lavoratori stranieri – Ali ha un'ulcera perforata, causata dallo stress. Fassbinder ha messo il letto di Ali accanto a una finestra. Per una volta, non lo guardiamo attraverso una grata o attraverso una porta parzialmente chiusa. Emmi siede sul suo letto e tiene la sua mano sul petto mentre lui dorme.
This cineracconto just tells the story of Ali: Fear Eats the Soul in a simple way to make it accessible to Italian language students. For a deeper understanding of the film and of Director Fassbinder’s influences, watch the clip of Todd Haynes “From Fassbinder to Sirk and Back.”
VERTIGO A. I verbi riflessivi e reciproci e Io ti salverò!
VERTIGO B. I verbi pronominali e Io ti salverò!
GLOSSARIO
accenna (accennare) – she mentions
si arrende (arrendersi) – she gives in
un assegno (o/i) – a check (from a bank)
atteggiamenti (o/i) – attitude
barcolla (barcollare) – he staggers
campo lungo – long shot (cinematic term: a shot from a considerable distance to capture a wide area of view)
il caposquadra (no change) – the foreman
disprezzato (o/a/i/e) (disprezzare) – despised (past participle/adjective)
gemendo (gemere) – moaning
il genero (o/i) – he son-in-law
la gerarchia (ia/ie) – the hierarchy
un inchino (o/i) – a bow
la macchina (a/e) da presa – the movie camera
mettere su – to play (a record)
respinta (respingere) – rejected (past participle as adjective)
rigogliosi (o/a/i/e) – lush
ringhiere (a/e) – railings
sbircia (sbirciare) – she peeks
sconcertata (o/a/i/e) – baffled, disconcerted
sommessamente – softly
spettegolare –to gossip
subiranno (subire) – they will endure
un tedesco incerto – broken German
zingara (o/a/i/e) – Gypsy