La ciociara (Two Women), Parte III

Regia: Vittorio De Sica (1960)

ENGLISH TRANSLATION

È un nuovo giorno. Le persone portano valigie e pacchi. I ragazzi corrono e gridano: "Gli americani stanno arrivando!" Sembra che i rifugiati stiano finalmente tornando a casa.

Ma Michele non è tornato. Tutti cercano di confortare i suoi genitori con diverse spiegazioni su dove potrebbe aspettarli.

35.png

Cesira si offre di andare con loro e scoprire cosa sia successo a Michele. Ma gli altri le consigliano di andare a Roma.

Raccogliendo i loro bagagli, gli sfollati scendono dalla montagna verso la strada. La guerra sta finendo ma non è finita, e sentiamo ancora le bombe in sottofondo.

Quando gli americani appaiono sulla strada, marciando e cantando, tutti corrono a salutarli. Un soldato in piedi su un carro armato scatta fotografie. Chiede a Cesira di mostrargli le gambe. Ridendo, lei gli dice (in italiano) di chiederlo a sua sorella. I soldati lanciano cibo alle persone.

All'improvviso c'è un rombo e il cielo si oscura. È un bombardiere tedesco.

La folla si disperde mentre i nazisti iniziano a sparare dall'aereo. Gli americani rispondono al fuoco. Alla fine, dopo aver lanciato una bomba in lontananza, l'aereo vola via.

46.png

La sirena suona: l’attacco è finito. Tutti si alzano. Qualcuno dice che sarà impossibile tornare a Fondi perché i tedeschi stanno bombardando lungo la strada. Molti dei viaggiatori tornano a Sant'Eufemia. I genitori di Michele decidono di andare a cercarlo. Ma Cesira non si unisce a loro. Sta per iniziare il suo lungo viaggio verso Roma. Rosetta vuole restare per cercare Michele, ma alla fine accetta di unirsi a sua madre.

Rosetta ha imparato a tenere in equilibrio le cose sulla testa durante il periodo passato in campagna.

Rosetta ha imparato a tenere in equilibrio le cose sulla testa durante il periodo passato in campagna.

Si fermano lungo la strada per mangiare qualcosa. Cesira solleva Rosetta come se fosse una bambina e la mette sedere su un muretto. Si tolgono i fazzoletti e si asciugano il sudore dal collo.

Mentre mangiano pane e formaggio, passa un convoglio di jeep cariche di soldati che indossano turbanti. I soldati le chiamano. Cesira si chiede chi siano i soldati. "Sono Alleati, mamma", le spiega Rosetta.

Cercando l'ombra e un posto dove riposare, entrano in una chiesa.

Nell'oscurità Cesira vede che l'interno della chiesa è stato distrutto. Rosetta, che è molto religiosa, si fa il segno della croce. Cesira gira per la chiesa, alla ricerca di qualcosa su cui riposare. Inginocchiandosi davanti all'altare, Rosetta si fa di nuovo il segno della croce.

10.png

Cesira trova una panchina rovesciata. La rimette in piedi e inizia a ripulirla. Invitando Rosetta a fare un pisolino, Cesira arrotola il fazzoletto per fare un cuscino. Dice a Rosetta di distendersi e le prende la testa tra le mani.

Attraverso un buco nel soffitto, Rosetta osserva gli uccelli che volano rumorosamente sopra di loro e poi si addormenta. Cesira sistema un'altra panchina, la pulisce e si distende.

Nell’inquadratura successiva, vediamo ombre di uomini con le pistole in mano. Gesticolano tra di loro silenziosamente sulla soglia e poi scappano.

Spaventata da un rumore, Cesira si siede. Vede un soldato marocchino sorridente in agguato sopra Rosetta che dorme. L’uomo, scoperto, si allontana.

17.png

Cesira allora si alza e sveglia la figlia. "Rosetta, hai visto? Dobbiamo uscire di qui".

Ma è troppo tardi; i soldati sono entrati nella chiesa. Madre e figlia si gettano l'una nelle braccia dell'altra. Ma gli uomini le separano.

19.png

Cesira corre disperatamente dietro ai soldati che hanno preso sua figlia.

20.png

Altri soldati sulla soglia ridono guardando.

In qualche modo Rosetta riesce a staccarsi da loro. Cesira cerca di respingerli, ma è inutile. Ciascuna di loro è circondata da una folla di uomini. Rosetta urla chiamando sua madre.

Dal pavimento, vedendo che i soldati stanno tenendo giù Rosetta, Cesira urla. Un altro soldato su di lei le copre la bocca con la mano, e lei la morde. Allora lui le sbatte la testa contro il pavimento finché lei non perde conoscenza.

Una dissolvenza ci porta dal volto terrorizzato di Rosetta al corpo di Cesira, dopo che i soldati se ne sono andati.

Cesira riprende lentamente coscienza. Guarda in alto attraverso il soffitto rotto. Gli uccelli se ne sono andati; tutto è silenzioso. Poi vede il corpo inerte di Rosetta dall'altra parte della chiesa.

Una carrellata lenta la segue mentre cammina verso sua figlia. "Rosetta", sussurra.

Cesira culla la figlia tra le sue braccia. La sua posa ricorda la Pietà di Michelangelo. Gli occhi della ragazza sono aperti ma il suo sguardo è vuoto, senza espressione, mentre sua madre le asciuga il sangue dalla bocca.

In un motivo che abbiamo visto durante tutto il film, Cesira inizia a pettinare i capelli di sua figlia. Sembra che sia tutto ciò che possa fare adesso.

Chiede a Rosetta se pensa di poter camminare e Rosetta dice di sì. Cesira raccoglie tutte le loro valigie. Rosetta cammina lentamente come se stesse per rompersi.

Mentre stanno camminando, una jeep dell'esercito americano si avvicina. Cesira getta le valigie da parte e si mette davanti alla jeep per fermarla.

Urla contro i soldati all'interno. "Sapete cosa hanno fatto i vostri grandi soldati in una chiesa santa sotto gli occhi della Madonna? Avete rovinato la mia piccola figlia per sempre!" L'ufficiale le dice di calmarsi, ma lei non può. Alla fine la jeep le passa accanto. Lei getta un sasso contro di loro, urlando: "Bastardi pazzi!"

In un’inquadratura iconica, madre e figlia soffrono tra le montagne.

In un’inquadratura iconica, madre e figlia soffrono tra le montagne.

Mentre Cesira singhiozza, Rosetta esce dalla strada e entra nell’erba alta. Quando si rende conto che la figlia se n'è andata è nel panico.

Trova Rosetta in un ruscello vicino, si sta lavando. Si offre di aiutarla.

Lei dice: "Figlia mia, per favore, parla con me".
"Cosa dovrei dire?"
"Hai dolore, figlia mia?"
"No".
"Domani saremo a casa nostra, ne sono sicura. Troveremo un posto dove dormire e partiremo domani".
Rosetta risponde: "A che serve?"

15.png

Cesira continua a consolare sua figlia. "Abbiamo vissuto cose terribili insieme. Questo passerà".

Rosetta si allontana da lei e singhiozza, "Mamma, non parlarne più".

Cesira allora si arrende. "Vieni, dolce angelo mio. Abbiamo lasciato le nostre cose sulla strada. Qualcuno potrebbe rubarcele".

Le due trovano un passaggio con un camionista, Florindo (Renato Salvatori), che canta allegramente e rumorosamente. Ma le due passeggere sono silenziose. La madre chiede alla figlia di appoggiarsi a lei. Ma sembra che Rosetta non sopporti di essere toccata.

L'autista chiede: "Non avete avuto niente a che fare con quei marocchini?"

Cesira risponde: "Te l'ho detto: no".

"A Vallecorsa questa mattina hanno stuprato metà del villaggio".

Lei non risponde, gli chiede dove le lascerà. Lui le risponde che le lascerà dopo Fondi, ma che sua madre ha un letto in più se vogliono fermarsi lì. Cesira vorrebbe andare avanti ma lui la dissuade: "Te lo sogni! Lascia arrivare prima gli americani e poi ti muovi sicura".

L’uomo chiede a Rosetta se le piace ballare. Cesira gli dice bruscamente di lasciarla in pace; Rosetta ha solo 13 anni. Lui le dice che quella sera ci sarà una piccola festa per la vittoria. Cesira risponde che lei e sua figlia hanno bisogno di dormire.

24.png

L'autista guarda di nuovo Rosetta. "Ti piace cantare?"

"Sì" – risponde lei – "mi piace".

"Allora, cantiamo!" E ricomincia improvvisamente a cantare la sua canzone.

All'inizio la ragazzina non risponde, ma poi, con esitazione, sottovoce, si unisce a lui.

È notte. Cesira si agita nel sonno e si sveglia di colpo. Rosetta non è a letto! Cesira la chiama e corre alla finestra.

Indossa una vestaglia e va fuori nell'oscurità, chiamando la figlia.

33.png

Un uomo esce sul suo balcone; un altro si avvicina a Cesira per capire quale sia il problema. Lei risponde parlando da sola: "Deve essere andata a Fondi a cercare Michele. Mia figlia fuori da sola di notte!" Chiede quanto sia lontano Fondi e l'uomo al balcone si offre di accompagnarla. Lei dice che ha bisogno di andare alla drogheria di Filippo e l’uomo va a prendere la sua macchina.

Ma poi un altro uomo alla finestra annuncia: "Hanno ucciso il figlio di Filippo. L'hanno trovato tra le colline stanotte. Sua madre muore di dolore".

Cesira scoppia in lacrime per Michele. Improvvisamente una donna la chiama da un'altra finestra: "Signora, sua figlia è andata con mio figlio Florindo".

"Come si permette?” – esclama Cesira – “È solo una creatura! Io gli do una coltellata!"

Insultata, la donna risponde: "Se c’è andata, vuol dire che le piaceva. Lui non l’ha obbligata".

41.png

“La mia creatura è cambiata. Che ho fatto di male? Che ho fatto?”

“Tra poco torna!” la rassicura l’altra donna.

Ora è l’alba. Cesira sta ancora aspettando sveglia Rosetta, prima sul ciglio della strada, poi nella sua stanza.

Un camion si ferma. Rosetta entra in casa.
"Perché non me l’hai detto cosa stavi facendo?"
"Dormivi".
"Vi siete messi d’accordo ieri sera!"
"Sì". Rosetta posa un pacchetto sul tavolo.
Cesira lo apre e tira fuori il contenuto: un paio di calze di nylon.

“Chi te le ha date?”
“Florindo”.
“E che te ne fai?”
“Me le metto”.
“Le metti?”
“Sì!” risponde lei in modo ribelle.

“Non mi dire sì con quella faccia!” urla Cesira strappando le calze. Poi schiaffeggia Rosetta, la butta sul letto e la sculaccia ancora e ancora. ”Tu non metti queste calze! Non le metti! Io spacco la faccia a quel disgraziato!”

Corre fuori di casa ma non riesce a trovare Florindo. I vicini stanno sulle loro porte e alle finestre osservandola.

Torna nella loro stanza, dove sua figlia è seduta curva sul letto. Fissa il vuoto, il taglio sul labbro ancora visibile. "Non piange nemmeno", mormora Cesira.

"Non hai più chiesto di Michele", dice Cesira.

"Michele è morto!"

Finalmente Rosetta è in grado di rispondere. Si gira e guarda sua madre, si copre la bocca con le mani e inizia a singhiozzare.

Poi si getta sul letto. Cesira la guarda, non è sicura se debba toccarla o no, ma poi si siede accanto a lei, mettendole la mano sui capelli. Rosetta si gira e afferra le mani di sua madre: "Mamma!"

68.png

"Figlia, figlia d’oro, perdonami. Ora per favore basta, basta. Vieni qua, Rose'. Vieni, dolce angelo".

La telecamera si allontana e il suono delle bombe in lontananza cede gradualmente il passo alla musica leggera del violino, mentre Rosetta continua a piangere e Cesira mormora: "Dormi, figlia mia, dormi".

FINE PARTE III

ENGLISH TRANSLATION

VERTIGO Verbi preposizionali: Verb + ‘a’ or ‘di’ + verb      e     Io ti salverò

 
Read more about this movie and how Sophia Loren called upon her own experiences as a girl during the war to inform her performance as Cesira in this article on the Turner Classic Movies website.

A note about the title of the movie: This film was adapted from the novel La Ciociara by Alberto Moravia. Moravia’s story is based on the story of the Marocchinate. After the Battle of Monte Cassino, thousands of Italian women and girls were raped by Moroccan colonial troops of the French Expeditionary Corps in the Ciociaria region of Italy; hundreds of men were murdered trying to defend their families. Read more about it here.  

GLOSSARIO

  • in agguato – lurking

  • l’alba (a/e) – the daybreak

  • si arrende (arrendersi) – she gives up

  • si asciugano (asciugarsi) – they wipe, dry

  • un buco (co/chi) – a hole

  • butta (buttare) – she throws

  • una carrellata (a/e) – a tracking shot (cinematic term: the camera moves with the object it is filming)

  • un carro (o/i) armato (o/i) – a tank

  • cede (cedere) – it gives way

  • il ciglio (io/i) della strada (a/e) – the roadside

  • le colline (a/e) – the hills

  • un convoglio (io/i) – a convoy

  • culla (cullare) – she cradles

  • da parte – aside

  • di colpo – suddenly

  • distendersi – to lie down

  • la drogheria (a/e) – the grocery store

  • si gettano (gettarsi) – they throw themselves

  • in grado di – able to

  • l’inquadratura (a/e) – the shot (in a film or photograph)

  • marocchino (o/a/i/e) – Moroccan

  • un motivo (o/i) – a motif

  • un muretto (o/i) – a rock wall

  • ombre (a/e) – shadows

  • una panchina (a/e) – a bench

  • un pisolino (o/i) – a nap

  • respingerli (respingere) – to repel them

  • rispondono (rispondere) al fuoco – they shoot back

  • avete rovinato (rovinare) – you have ruined

  • rovesciata (rovesciare) – overturned (past participle as adjective)

  • un ruscello (o/i) – a stream

  • sbatte (sbattere) – he pounds, beats

  • scatta (scattare) fotografie (a/e) – he takes photographs

  • sculaccia (sculacciare) – she slaps

  • singhiozza (singhiozzare) – she sobs, weeps

  • il soffitto (o/i) – the ceiling

  • soffrono (soffrire) – they grieve, suffer

  • sottofondo (o/i) – background

  • sottovoce – quietly

  • spacco (spaccare) – I (will) smash

  • si stacca (staccarsi) – she breaks away

  • strappando (strappare) – ripping

  • hanno stuprato (stuprare) – they raped

  • il sudore – the sweat

  • una vestaglia (a/e) – a bathrobe