Forbidden Games (Jeux interdits) Parte II

Regia: René Clément (1952)

ENGLISH TRANSLATION

Mentre Berthe sta pregando in chiesa, Michel è al confessionale. Dice al prete che ha preso lui le croci dal carro funebre.

"Perché?"

"Come regalo".

"Per chi?"

Michel si rifiuta di dirlo. Ma il prete gli ordina di restituire le croci e di recitare la sua penitenza.

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Il ragazzino lascia il confessionale e si mette a pregare.

Alza lo sguardo, le lacrime agli occhi... e nota la grande croce sull'altare che Paulette aveva ammirato durante il funerale!

Il ragazzino si toglie le scarpe e corre silenziosamente verso l'altare. Prende una sedia e attraversa una porta.

Nel frattempo, Berthe si sta confessando. A quanto pare ha fatto qualcosa per due volte con Francis. Non sentiamo che cosa. Il prete commenta: "Sempre la stessa storia". Ma lei protesta: loro vogliono sposarsi, ma non osano dirlo ai loro genitori. Così chiede al prete se può riconciliare le due famiglie.

La macchina da presa ritorna da Michel, che è salito sull'altare. Facendosi il segno della croce, allunga la mano verso il grande crocifisso di legno su cui Paulette aveva messo gli occhi.

La scena torna al confessionale, quando sentiamo un forte fragore. Quando il prete viene fuori, Michel è scomparso, ma le sue scarpe sono ancora lì. Il prete va all'altare e rimette la croce a posto.

Trova Michel dietro la porta dell'altare. "Non hai nemmeno finito la tua penitenza e ricominci da capo!" L’uomo schiaffeggia Michel e gli dice di uscire. Quindi ritorna con Berthe al confessionale; non ha ancora finito con lei.

La madre di Michel accende la lampada a gas mentre la famiglia si siede intorno al tavolo.

I due bambini sono sul pavimento insieme. Michel sta preparando dei bigliettini di carta. Dicono cose come "Jock – Cane" "Verme" e "Grillo".

È ora di andare a letto! Paulette dà a tutti il bacio della buonanotte.

Michel osserva. Non sembra molto felice. Mette i bigliettini in tasca, prende la lampada e va di sopra.

Paulette si dirige verso la sua camera da letto. Trova Michel seduto sulle scale.

"Hai finito di baciare tutti?" le chiede.

"Vuoi che ti baci?"

"Baciami qui", dice indicando la sua guancia.

Lei lo bacia proprio lì.

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Il padre li rimprovera: "Andate a letto! Il tempo per i baci è finito!"

Di sopra, Paulette si siede sul suo letto e inizia a spogliarsi.

"Conosco un posto con le croci", dice all’amico.

"Dove?"

"Il cimitero".

"Io ho paura. I morti potrebbero afferrarmi per i piedi".

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Ma sta solo scherzando. I morti non fanno davvero paura.

Berthe e Francis sono stesi nel fienile, a parlare. Sentendo che qualcuno si sta avvicinando, si nascondono sotto del fieno.

Michel dice che prenderanno la carriola e la riempiranno di croci. I due scendono dalla scala. Il rumore delle bombe che cadono spaventa Paulette, ma Michel la rassicura: "È solo un missile".

Quando i bambini raggiungono il fienile vedono Berthe che si sta ripulendo. Nessuno dei due dovrebbe essere lì, nessuno dei due è felice di vedere l'altro. Andando a prendere la carriola, Michel vede due scarpe che spuntano fuori dal fieno. Quando ne agita una, quella scompare nel fieno. Michel e Paulette vanno via con la carriola.

I bambini stanno lasciando il cimitero. La loro carriola è piena di croci, c’è anche quella che segnava la tomba di Georges.

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Paulette chiede a Michel: "Hai paura?" Lui risponde di no, ma a quanto pare Paulette sì. La bambina gli chiede se debba cantare. Lui le risponde di cantare se vuole.

Improvvisamente, sentiamo le bombe che cadono. I due alzano lo sguardo e vedono le luci del bombardamento in corso. Ora Paulette inizia a cantare mentre si affrettano verso casa.

Sentendo i rumori avvicinarsi, la bambina esclama: "Mettiti giù a terra!"

Lui continua a correre e la rassicura: "Non possono vederci. Forza, presto!"

"Abbiamo perso una croce!"

"Ne abbiamo in abbondanza".

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I bambini si affrettano verso casa attraverso i campi illuminati dalle esplosioni.

La famiglia Dollé va al cimitero per visitare la tomba di Georges. Michel non è entusiasta di andare, prevedendo ciò che troveranno – o non troveranno.

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Passano accanto alla casa dei Gouard.

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Il signor Gouard, che li ha visti dalla sua finestra, si gira e dice alle sue figlie di andare in fretta a raccogliere dei fiori.

Nell’inquadratura successiva vediamo una grande croce di legno che giace sulla strada. Uh Oh! Deve essere quella che i bambini hanno perso la notte prima.

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La famiglia si imbatte nella croce. Il padre la raccoglie.

"Questa è la croce di Georges!" esclama, consegnandola alla madre.

Lei è d'accordo: "È strano. Non è arrivata qui da sola".

"Questo lo dimostra!" dice il padre, convinto ora che i Gouard siano responsabili del furto.

I due piccoli sono rimasti indietro. Michel dice che non andrà con gli altri. Ma quando vede i Gouard che si avvicinano sulla strada dietro di loro, non ha scelta.

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Camminando il signor Gouard si lamenta: "Ha detto che la tomba di nostra madre era uno squallore!"

Una figlia risponde: "Sarà più bella della loro".

Intanto i Dollés arrivano al cimitero e si precipitano alla tomba di Georges.

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La croce è sparita!

"Guarda questo!" dice il padre.

L’uomo va alla tomba della madre di Gouard e tira fuori dal terreno la grande croce. Sta proprio rompendola sul suo ginocchio quando i Gouard arrivano al cimitero.

Entrambe le famiglie guardano inorridite e immobilizzate, mentre il signor Gouard si avvicina al signor Dollé che non si è ancora accorto della sua presenza.

"Sei un bastardo!" – grida Gouard – "Vampiro!"

Combattendo, i due uomini cadono in una tomba vuota. Le loro famiglie si ammassano intorno alla tomba urlando.

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Francis rimprovera i due uomini: "Questo non è un posto per una rissa".

Raymond gli risponde: "Tu dove hai combattuto, disertore?"

"Sei tu il disertore".

Intanto Berthe arriva con il prete.

"Basta", dice il religioso. Ma commette l'errore di accovacciarsi accanto a Paulette. La sua bella stola, decorata da croci, è proprio di fronte a lei. Lei si allunga per toccarla.

Il prete dice agli uomini che dovrebbero vergognarsi. Ma loro continuano a combattere. Dollé accusa Gouard di aver rubato la croce di Georges, e Gouard dice che lui non ruba ai morti.

Il prete dice che sa chi sta rubando le croci e che non è Gouard. Michel scappa. Suo padre, sua madre e il prete gli urlano di fermarsi, ma lui continua a correre.

Il gruppo parte all'inseguimento. Una dissolvenza ci porta nello splendido piccolo cimitero che Michel ha realizzato nel mulino abbandonato.

Vediamo una varietà di croci e bigliettini su cui sono scritti i nomi degli animali. Alcuni sono elaboratamente decorati, con gusci di lumache, margherite e ciottoli.

Il santuario più grande di tutti è segnato "Jock – Cane".

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Michel si siede, mangiando una mela. Sorride, ammirando la sua creazione.

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Torniamo a casa Dollé. Manca Michel, ma la vita continua.

Raymond è a letto che gioca con il suo aereo. Una sorella legge. Il padre beve vino.

"Cosa avrebbe potuto fare con quattordici croci?!" esclama il padre.

Michel sta guardando da fuori attraverso la finestra. Quando suo padre esce per cercarlo, il ragazzino prende l'occasione per infilarsi in casa, andando nella stanza di Paulette. Ma lei non è lì.

Allora il ragazzino va furtivamente in cima alle scale e guarda la famiglia dall’alto: Raymond che gioca con il suo aeroplano di legno come un bambino; sua sorella che legge al tavolo. Dov'è Paulette?

Alla fine la trova nella stanza di Berthe. Inosservato, si siede in cima alle scale e le osserva. Berthe sta chiedendo a Paulette dove possa essere Michel, ma Paulette insiste che non lo sa. Cosa ha fatto con quelle croci? Non sono giocattoli. Paulette è d'accordo. Poi Berthe minaccia di dirlo al signor Dollé che la sculaccerà fino a farle diventare il sedere blu e nero.

Questo è troppo per Michel che interviene minacciando: "Cosa gli dirai? Anche io glielo dirò!” Entrambi sanno che a loro padre non piacerebbe sapere di Berthe nel fienile con Francis.

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Il signor Dollé ha chiuso la porta di casa a chiave. Dice a Berthe di lasciare entrare Michel se torna. "E chiamami", aggiunge.

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"Buonanotte, Signor Raymond", dice Paulette a Raymond, ma lui le risponde bruscamente che non le darà la buonanotte finché lei non restituirà le croci.

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Quando Paulette sale nella sua stanza, Michel la sta aspettando. La invita a visitare il piccolo cimitero il giorno dopo, perché è pronto.

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"Parlamene!" dice lei.
"Ci ho messo alcune pietre. Tutti gli animali e anche i fiori. Piatti rotti... lumache”.

Michel se ne va per passare la notte nel fienile. Paulette si infila nel letto e lo schermo sfuma al nero.

È mattina. Un gallo canta. Paulette va nel fienile e sveglia Michel per poter andare insieme al piccolo cimitero.

Ma prima che possano andare, una macchina della polizia arriva al casolare dei Gouard.

Probabilmente pensando che possa essere l'esercito – dopo tutto, ha disertato – Francis corre in casa. Raymond, che sta riempendo una brocca allo stagno, sembra anche un po’ preoccupato.

Il ragazzo corre dentro per dire alla sua famiglia: "I Gouard hanno presentato una denuncia per le croci!"

"E quel moccioso non è ancora tornato", dice il padre, poi esce e inizia a urlare il nome di Michel.

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I poliziotti arrivano attraversando il ponte fino al casolare dei Dollé.

Michel sente suo padre che lo chiama e guarda fuori dalla finestra del fienile. Vede i poliziotti.

"Cosa ci faranno?" chiede Paulette.

"Giura che non dirai nulla", la prega Michel.

Il padre di Michel irrompe nel fienile e vede i due bambini. "I poliziotti sono qui. Ora dimmi dove sono le croci”. Ma Michel si rifiuta.

L’uomo inizia a picchiarlo e spintonarlo. Paulette guarda angosciata.

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Quasi tutto accade fuori dallo schermo. Noi non vediamo il signor Dollé che picchia Michel, sentiamo solo le sue urla. Ma Paulette vede tutto.

Proprio in quel momento irrompe la madre di Michel. Dice a suo marito di lasciarlo stare.

Si scopre che i poliziotti non sono lì per le croci. Sono venuti per portare via Paulette.

Michel grida: "Io non voglio che lo facciano!"

Paulette piange: "Non voglio andarmene!"

Michel: "Lei non se ne va!"

Ma sua madre risponde: "Non possiamo tenerla".

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Nella disperazione, Michel cede: "Se dico dove sono le croci, terrete Paulette?"

"Non ha niente a che fare con questo", risponde il padre.

"Allora non le avrai mai, mai!"

Michel fa un’ultima supplica: se lei rimane, dirà dove sono le croci e si scuseranno con tutti. E lei andrà alle lezioni di religione e aiuterà in casa.

"Digli dove sono", dice Paulette.

"Sono al mulino".

"Il mulino?" ripete il padre.

"Perché il mulino?" chiede la madre.

E poi arrivano i poliziotti.

"Ciao, piccola" – dice uno – "I tuoi genitori sono stati uccisi ne i bombardamenti?"

"No", risponde lei.

"Come ti chiami?"

"Paulette Dollé".

I poliziotti dicono che la porteranno alla Croce Rossa.

Il padre di Michel le dice: "Andrai a fare un giro in macchina con questi simpatici uomini”.

"Ma hai promesso!" – protesta Michel – "Bugiardo!"

"Ora non le avrai mai!" piange, poi corre fuori verso il mulino.

Lì Michel inizia a fare a pezzi il suo piccolo cimitero. Solleva le croci e le lancia attraverso la stanza. Calcia le belle decorazioni che ha fatto per Paulette.

Mentre corre di sopra, sente la macchina della polizia che si allontana.

Al gufo offre il braccialetto in cambio della talpa che gli aveva rubato tanto tempo prima. Dice al Sindaco: "Conservalo per cento anni".

Alla centro della Croce Rossa, una suora mette un'etichetta con il nome intorno al collo di Paulette. Notate che Paulette indossa ancora lo stesso vestito, bello e pulito, che le abbiamo visto indossare all’inizio della storia, quello che si abbinava al vestito di sua madre. È l'unica cosa che non ha perso.

La donna dice a Paulette: "Vedrai. Ti piacerà. Sarai con altre bambine proprio come te! Con molti dolori, ma molto felici tutte insieme".

Paulette ascolta senza dire una parola.

"Non muoverti!" le dice la suora scuotendo il dito, poi la lascia da sola.

Dalla grande folla di persone al centro della Croce Rossa, Paulette sente una donna chiamare: "Michel!" Questo è troppo per lei. Si alza in piedi, ripetendo il nome di Michel ancora e ancora, le lacrime agli occhi.

Quindi comincia a camminare tra la folla, ripetendo: "Michel, Michel!"

Alla fine, la perdiamo nella folla.

FINE PARTE II

ENGLISH TRANSLATION

VERTIGO A. Gerundio Modale     e     Io ti salverò

VERTIGO B. Gerundio Temporale     e     Io ti salverò!

VERTIGO C. Gerundio Implicite/Explicite     e     Io ti salverò!
 

This cineracconto just tells the story of Forbidden Games in a simple way, to make it accessible to Italian language students.  For a deeper understanding of the film and its cultural and historical context, see “Forbidden Games: Death and the Maiden” by Peter Matthews at Criterion.com. And of course: see the movie!

GLOSSARIO

  • si abbinava (abbinarsi) – it matched

  • accovacciarsi – to crouch down

  • allunga (allungare) – he reaches

  • si ammassano (ammassarsi) – they gather

  • angosciata (angosciare) – in distress (past participle as adjective)

  • i bigliettini (i/o) di carta – the little paper cards

  • una brocca (cca/cche) – a jug

  • bugiardo (o/a/i/e) – liar

  • la carriola (a/e) – the wheelbarrow

  • cede (cedere) – he gives in

  • ciottoli (o/i) – pebbles

  • consegnandola (consegnare) – handing it

  • dimostra (dimostrare) – it proves

  • una dissolvenza (a/e) – a dissolve (cinematic term: the end of one scene or shot blends into the beginning of another one)

  • un'etichetta (a/e) – a tag

  • un fragore (e/i) – a crash

  • il furto (o/i) – the theft

  • il ginocchio (o/a) – the knee

  • giocattoli (o/i) – toys

  • giura (giurare) – swear, promise

  • grillo (o/i) – cricket

  • la guancia (ia/e) – the cheek

  • gusci (io/i) di lumache (ca/che) – snail shells

  • si imbatte (imbattersi) – it comes upon

  • infilarsi – to sneak in

  • irrompe (irrompere) – he bursts in

  • margherite (a/e) – daisies

  • moccioso (o/i) – brat

  • osano (osare) – they dare

  • picchia (picchiare) – he beats

  • si precipitano (precipitarsi) – they rush

  • hanno presentato (presentare) una denuncia (ia/e) – they filed a complaint

  • prevedendo (prevedere) – foreseeing

  • raggiungono (raggiungere) – they reach, arrive at

  • ha realizzato (realizzare) – he made, achieved

  • riempiranno (riempire) – they fill up

  • rimette (rimettere) – he puts back

  • rimprovera (rimproverare) – he scolds

  • si sta ripulendo (ripulirsi) – she is neatening herself

  • una rissa (a/e) – a fight

  • il santuario (io/i) – the shrine

  • scomparso (scomparire) – disappeared (past participle as adjective)

  • spintonarlo (spintonare) – to toss him

  • spuntano fuori (spuntare) – they stick out

  • lo stagno (o/i) – the pond

  • stesi (stendere) – stretched out (past participle as adjective)

  • una suora (a/e) – a nun

  • una supplica (ca/che) – a plea

  • trascurata – neglected, a mess (past participle as adjective)

  • vergognarsi – to be ashamed

  • verme (e/i) – worm