Regia: Jean Renoir, 1945
Il calendario indica che è inverno. Sugli scaffali della cucina, i barattoli di provviste – zucchero, lenticchie e pere – sono quasi vuoti. La macchina da presa fa una panoramica sui sacchi di farina afflosciati, senza nulla che li tenga su
Nella vecchia casa, mentre suona una triste musica di violino, la nonnina si raccoglie lo scialle intorno alle spalle; Nona cammina avanti e indietro, le braccia strette intorno a sé, tremando.
Al suono di qualcuno fuori dalla porta, Nona si precipita ad aprire. È Sam, stretto contro il freddo. Ha in mano il suo fucile.
Nona si appoggia alla porta. "Niente?"
Sam scuote la testa. La sua battuta di caccia non ha avuto successo.
Nona dice: "Daisy, tesoro, perché tu e Sonny non vi mettete a letto?"
"È bello caldo lì". Lei porta i bambini a letto, li solleva per metterli lì e li copre.
Sam va verso la stufa e si scalda le mani. "Hai passato una bella giornata a scuola, Sorellina?"
Daisy si alza per rispondere, ma Nona le mette una mano sulla bocca. Guarda Sam con un'espressione cupa, poi si alza e attraversa la stanza. "Non è andata, Sam", dice.
"Perché no?"
"Fa troppo freddo. Non ha un cappotto. Morirà di freddo". Singhiozza.
"Ma devono proprio andare a scuola". Sam sorride teneramente. "Solo perché stiamo attraversando momenti difficili adesso non significa che dobbiamo fermarci. Dobbiamo continuare ad andare avanti. Una volta che ci saremo arresi, non avremo il coraggio di tornare ai bei tempi".
Sam prende una decisione. Prende la coperta che la nonnina ha in grembo: ne farà un cappotto per Daisy da indossare a scuola.
Prima che uno se lo aspetti, Daisy ha il suo nuovo cappotto di lana! Lei brilla di felicità.
Sam è nel bosco con il cane Zoom. Ha fatto un piccolo fuoco nella cavità di un albero per spingere fuori una creatura che potrebbe essere una buona cena. Accovacciato, mette altre foglie e ventila il fuoco con il suo cappello, guardando la cima dell'albero.
Infatti, un opossum sporge la testa, avvolto in un fumo che si gonfia.
Sam stenta a credere ai suoi occhi. Rimettendosi il cappello, prende il suo fucile. Si alza, prende la mira e spara. Clunk! Sorride mentre l'opossum morto si schianta al suolo.
Zoom ringhia contro l'opossum. Sam si inginocchia per recuperarlo, esclamando: "Sissignore, quella tua carcassa farà sicuramente felici quattro Tucker!"
Chiama: "Andiamo, Zoom!" Poi si getta la carcassa in spalla e se ne va verso casa.
A casa, la famiglia sente abbaiare e si mette in piedi, in attesa, guardando verso la porta.
Sam irrompe, tenendo in mano il grasso opossum, mentre una musica trionfale si diffonde in sottofondo.
Nona va verso la credenza e prende il coltello trinciante, che affila con una cote. "Penso che ora possiamo mangiare, gente!"
La vediamo portare l'opossum cotto dalla stufa al tavolo.
A capo chino, la famiglia prega. Sam dice: "Molte grazie, Signore. Sembra che i Tucker ce la faranno, dopo tutto. Amen".
Servendo il cibo, Nona annuncia: "Nonnina prende il primo, perché è la più anziana". La nonnina prende la sua porzione con le dita e comincia avidamente a masticare.
"Poi viene Jotty, perché è il più piccolo". Sia Jotty che Sam sembrano ipnotizzati dalla carne fragrante. Jotty si avventa subito, proprio come la nonna.
"Poi viene papà, perché ha catturato questo opossum. E questo è per Zoomy perché l'ha aiutato!" Sam mette un piatto per terra.
"E per ultime io e Daisy, perché noi siamo le donne".
Daisy dice: "A scuola dicono che questo tipo di cibo fa male sempre". Prende un grosso morso, poi continua: "Dicono che bisogna mangiare le verdure. Troppa carne fa male".
"Verdure in inverno?"
"Se non lo fai, dicono che ti viene la pellagra".
"Dev’essere il mal di primavera, Sam", commenta Nona.
"Beh, sono le verdure che causano il mal di primavera!" – risponde lui – "È quando lo prendi. Circa il momento in cui si comincia a mangiare la verdura".
"Dovrei saperlo", dice la nonnina, il suo osso di opossum quasi pulito. "Ho perso tre dei miei. E nessuno aveva più di sei anni!"
"Accidenti, guardali" – dice Sam, indicando i bambini – "Qualunque cosa piaccia a qualcuno così tanto non può fargli così male".
È il momento per i Tucker di lavorare alla loro fattoria! Sam taglia i cespugli e le erbacce, falciando con vigore.
Mette la bardatura ai muli e cammina dietro di loro, sostenendo l'aratro mentre vanno, mentre Nona, in lontananza, brucia le erbacce. Lavorano fuori tutto il giorno.
In un’inquadratura ben sistemata, la casa è centrata sullo sfondo, sotto un cielo senza nuvole. I solchi curvano dalla casa oltre Nona fino a Sam, che sta in piedi, a gambe tese, dietro i muli. Una nuvola di polvere si alza dai loro zoccoli.
Esausti, Sam e Nona tornano a piedi alla casa, dove la nonnina e i bambini sono seduti in veranda.
La famiglia si siede in una fila disordinata sul bordo della veranda. Nona mette il suo braccio sotto quello di Sam e lui lo copre con la sua mano.
"Abbiamo fatto tutto da soli" – dice – "Abbiamo continuato a lavorare e a lavorare incessantemente... Accidenti, siamo stati bravi. Tra non molto potremo iniziare a piantare il nostro cotone. Allora il raccolto inizierà davvero!" Con le maniche rimboccate e il viso impolverato, guarda in lontananza, dove lo aspettano i suoi sogni.
FINE PARTE V
ENGLISH TRANSLATION
Here is Parte VI of this cineracconto. Subscribe to receive a weekly email newsletter with links to all our new posts.
GLOSSARIO
accovacciato (accovacciarsi) – crouched down (past participle as adjective)
afflosciati (afflosciare) – sagging (past participle as adjective)
ci saremo arresi (arrendersi) – we will give up
avvolto (avvolgere) – wrapped (past participle)
i barattoli (o/i) – the jars
la bardatura (a/e) – the harness
la battuta (a/e) di caccia – the hunting trip
caccia – hunting
i cespugli (io/i) – the brush (plants)
il coltello (o/i) trinciante (e/i) – the carving knife
una cote (e/i) – a sharpening stone
cotto (cuocere) – cooked (past participle as adjective)
le erbacce (ia/e) – the weeds
ce la faranno (farcela) – they will make it, succeed
un fuoco (co/chi) – a fire
si gonfia (gonfiarsi) – it billows
irrompe (irrompere) – he bursts in
lana (a/e) – wool
lenticchie (ia/ie) – lentils
masticare – to chew
l’osso (o/i) – the bone
prega (pregare) – it (the family) prays
prende (prendere) la mira – he takes aim
proprio – really, just (word used for emphasis)
provviste (a/e) – the provisions, supplies
rimboccate (rimboccare) – rolled up (past participle as adjective)
gli scaffali (e/i) – the shelves
scuote (scuotere) – he shakes [something]
singhiozza (singhiozzare) – she sobs
i solchi (co/chi) – the furrows
solleva (sollevare) – she lifts [something]
spara (sparare) – he shoots
spingere fuori – to drive [something] out
sporge (sporegere) – he pokes [something] out
stenta (stentare) – hardly, barely
strette (stringere) – tight (past participle)
tese (tendere) – stretched, braced (past participle as adjective)
tremando (tremare) – shivering
ventila (ventilare) – he fans
le verdure (a/e) – the vegetables