Quai des Orfèvres

Regia: Henri-Georges Clouzot

Titolo italiano: Legittima difesa

ENGLISH TRANSLATION

Il film si apre in un negozio di musica dove un pianista, Maurice (Bernard Blier), dovrebbe accompagnare un cantante. Ma non sta prestando attenzione.

Invece sta guardando Jenny Lamour (Suzy Delair) che in un'altra stanza sta cantando insieme a un anziano gentiluomo distinto. L'uomo ha la mano sulla gamba di lei.

Maurice entra nella stanza. Dice a Jenny di comportarsi bene, e al vecchio di togliere la mano dalla coscia di sua moglie.

Antoine raccoglie altri indizi al teatro. Scopre che Maurice non si è seduto durante lo spettacolo; si trovava in piedi sul fondo della sala. Paquerette gli dice che Maurice ha lasciato il cappotto da lei ma l'ispettore nota che tutti gli uomini in piedi indossano i loro soprabiti.

Guarda questa clip di Jenny che canta e osserva l'uso che fa Clouzot delle dissolvenze incrociate passando da una scena a un’altra e poi a un'altra ancora. 

Alla fine della scena tutte le persone nel negozio si riuniscono alla porta per ascoltare la donna che canta.

Una dissolvenza incrociata ci porta all'appartamento di Maurice e Jenny, dove lei sta cantando la stessa canzone della scena precedente. Dora (Simone Renant), la loro amica e vicina, ascolta con apprezzamento.

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Mentre Jenny canta "Sognavano tutti di essere tra le sue braccia", vediamo un primo piano di Dora. Il fumo si espande dalla sua sigaretta.  

Questa scena sfuma in un teatro dove vediamo Jennie sul palco. Sta sempre cantando la stessa canzone, ancora accompagnata da Maurice.

Come Dino Risi ne Il sorpasso, Clouzot ha riempito il suo film di volti. Ecco alcune persone del pubblico durante lo spettacolo di Jenny.

E alla fine dello spettacolo.

Dietro le quinte, dopo lo spettacolo, desiderosa di complimenti, Jenny flirta con il gestore del teatro e altri uomini. Maurice la osserva e poi va via arrabbiato.

La scena successiva si apre nello studio di Dora. Le sta fotografando Jenny in costume da ballo: un bustino sexy con giarrettiera, calze e un enorme cappello piumato.

Dora aggiusta il braccio di Jenny e poi la gamba. Sembra quasi che la stia accarezzando.

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Le due donne parlano di Maurice. Jenny è gelosa dell'amicizia di Dora con Maurice. Si sente esclusa quando Dora e Maurice sono insieme. Ma Dora le spiega che sono solo amici d’infanzia e che quando sono insieme tutto quello di cui parlano è Jenny.

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Jenny dice che Maurice è geloso e non la capisce. Dora concorda: gli uomini non potranno mai capire le donne. Ma questo non è il punto di Jenny. Quello che Maurice non capisce è che, anche se lei vuole sfondare e farebbe di tutto per il successo, è lui che lei ama. Sarebbe persa senza di lui.

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Un visitatore arriva allo studio di fotografia: Monsieur Brignon, accompagnato da una giovane donna. L’uomo si scusa per l'intrusione. A quanto pare porta delle ragazze per delle foto di nudo. Dora è disgustata da lui ma ha bisogno di lavorare.

Brignon è lieto di vedere Jenny. La invita nel suo ufficio il giorno seguente. Dora mette in guardia Jenny su quell’uomo ma sembra che lui abbia da offrire a Jenny una parte importante in un film, a cui lei non può rinunciare.

Jenny corre al piano di sopra nel suo appartamento, dove Maurice sta cucinando sulla loro piccola piastra. Le va incontro. Lei apre il suo cappotto di pelliccia per mostrargli che sta ancora indossando solo il suo costume sexy. Sulla piastra, la pentola trabocca

Jenny arriva tardi allo spettacolo. Confessa a Maurice che è stata a vedere Brignon. Litigano. Gli dice che Brignon può fare delle cose per lei; lei vuole fare soldi! Ma alla fine si scusa e promette che non lo incontrerà più.

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Tuttavia ha già pianificato di incontrare il regista per pranzo il giorno successivo; ha una parte per lei in un film! Maurice le vieta di andare; lei insiste che ci andrà.

Il giorno dopo Maurice e Jenny sono a casa, entrambi vestiti elegantemente per andare a pranzo. A quanto pare hanno trovato un compromesso: Jenny andrà al pranzo e Maurice la accompagnerà. Ma Jenny cambia idea e chiama il ristorante per annullare. Lei e Maurice lottano per impadronirsi del telefono. Quando Maurice lo prende scopre che Brignon ha prenotato una sala da pranzo privata per due! Arrabbiato esce per andare al ristorante, senza Jenny.

Al ristorante Maurice entra nella sala da pranzo privata dove Brignon sta aspettando. Chiude la porta e i due discutono ad alta voce.

Fuori dalla stanza si sono riuniti i camerieri e la direzione. Quando Maurice esce lo sentono minacciare Brignon: "Vai ancora vicino a mia moglie e ti ucciderò!"

Quando Maurice lascia il ristorante, Jenny sta arrivando. Le dice che il suo contratto è stato annullato: lei non lavorerà per Brignon. Di nuovo, litigano aspramente.

Torniamo allo studio dove Dora sta sviluppando gli scatti che ha fatto a Jenny. È particolarmente soddisfatta di una delle foto.

Corre a mostrarla a Jenny ma qualcosa la ferma. Guarda verso l’appartamento di Jenny e Maurice. Sono alla finestra e si stanno baciando. Dora è annientata. Ora sappiamo con certezza che è innamorata di Jenny.

Una delle tante belle dissolvenze incrociate in questo film.

Una delle tante belle dissolvenze incrociate in questo film.

Sentiamo una canzone, come se esprimesse i pensieri di Dora: "Gli amanti camminano sottobraccio, ridono e passano nella notte. Ma io vado avanti in modo stanco, senza amore, senza speranza".

Una dissolvenza ci porta a un'altra notte e ci mostra la cantante sfinita. È nel negozio di musica, accompagnata da Maurice al pianoforte. Il proprietario del negozio riceve una telefonata. Dà a Maurice un messaggio da parte di Jenny: sua nonna è malata, lei è andata a trovarla e forse trascorrerà la notte da lei.

A casa, in cucina, Maurice prende una padella da un gancio sul muro e un pezzetto di carta cade. C'è un indirizzo! È l'indirizzo di Brignon.

Maurice chiama la nonna di Jenny per vedere se lei è veramente lì. Ma non c'è risposta.

Maurice va all'armadietto e cerca qualcosa. La trova: una pistola.

La prima tappa di Maurice è il teatro, per stabilire il suo alibi. Tenta di comprare un biglietto anche se non ne ha bisogno. Il direttore insiste per dargli un posto, ma lui preferisce stare in piedi. Maurice viene accolto con calore dalla guardarobiera, Paquerette, e le lascia il cappello e il cappotto.

Quando arriva da Brignon trova la porta aperta ed entra.

Le sue scarpe scricchiolano rumorosamente, entra in una stanza e trova Brignon immobile sul pavimento circondato da frammenti di vetro. Vicino, c'è un tavolo ribaltato e una lampada.

Intorno al corpo c’è una pozza di sangue. Maurice esce di corsa.

Mentre Maurice sta uscendo la macchina da presa si concentra su un uomo che uscendo dall’ombra entra nell'auto di Maurice. Lui cerca di fermarlo ma l'uomo mette in moto e si allontana.

Jenny è con Dora. È sconvolta. Dora le chiede se ha avuto un altro litigio con Maurice. No, Jenny risponde: ha appena ucciso Brignon. Racconta a Dora che è andata a cena con lui per poter firmare il contratto del film; ma, dopo la cena, Brignon ci ha provato con lei e lei l’ha colpito sulla testa con la bottiglia di champagne, facendolo cadere. Jenny implora Dora di non dirlo a Maurice. Dora accetta.

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Improvvisamente , Jenny si rende conto che ha lasciato la sua pelliccia di volpe da Brignon!

Mettendosi il cappotto Dora spiega con calma a Jenny che non può andare in prigione. Le taglierebbero i capelli e farebbe freddo lì. Andrà lei da Brignon a recuperare la pelliccia al posto suo. Jenny chiede perché lo faccia. Dora esita e poi risponde: "Per Maurice."

Nel frattempo Maurice cerca disperatamente di tornare al teatro; è il suo alibi. Non riesce a trovare un taxi e corre per le strade. Alla fine prende la metropolitana.

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A casa di Brignon, Dora trova la pelliccia di Jenny. Pulisce con cura la bottiglia di champagne e i bicchieri. Lancia il panno nel fuoco dando anche un calcio a Brignon per sicurezza.

Maurice, nel frattempo, emerge dalla stazione della metropolitana proprio quando il pubblico sta uscendo del teatro. Ha quasi perso il suo alibi! Recupera il suo cappotto da Paquerette.

Andiamo da Dora che sta correndo a casa. Passa attraverso una vivace scena di strada che ricorda il set di Clouzot nel paese di paese di Wages of Fear (Henri-Georges Clouzot, 1953) , con i suoi carri a spinta e le pile di casse. In entrambi i film c’è un tocco simile: ogni set è carico di persone e arredi scenici per dare allo spettatore l’idea del tempo e del luogo.

In questo stessa scena vivace, vediamo Maurice che cammina verso casa.

Appena arrivato, Maurice racconta tutta la storia a Dora. Lei gli crede quando insiste che non ha ucciso Brignon. Sa che è vero, per quello che le ha detto Jenny.

Furioso, Maurice dice che Jenny gli ha mentito sulla visita alla nonna. Ma Dora lo rassicura: va al telefono e chiama lei stessa la nonna di Jenny.

Nel frattempo, vediamo Jenny a casa della nonna mentre le spiega la storia che ha inventato: che lei è arrivata lì alle 5:30. Il telefono squilla. Jenny risponde e rimprovera Maurice per aver disturbato la nonna a un'ora così tarda.

Un nuovo personaggio entra nella nostra storia. Vediamo il modesto appartamento dell'ispettore Antoine (Louis Jouvet). Sta facendo qualcosa alla sua scrivania; sembra geometria. Si strofina le mani per scaldarle; è freddo lì dentro! Appoggiandosi alla stufa a legna, usa la carta su cui sta lavorando per accendersi la pipa.

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Copre una figura addormentata con il suo soprabito. È un ragazzino di pelle scura.

Improvvisamente il campanello suona, l’ispettore apre la porta e un uomo gli dice che qualcuno è appena stato ucciso: deve andare al lavoro. Gli dispiace andarsene. Odia lasciare il bambino da solo proprio nella sua notte a casa dal collegio. Stavano progettando di fare colazione insieme prima della scuola e il ragazzo ci teneva tanto.

Sembra che l'ispettore abbia portato questo ragazzo con sé dalle "colonie", dove ha servito nella legione straniera (Antoine sarà uno dei nostri ispettori cinematografici preferiti, quindi non penseremo a quello che stava facendo nelle colonie).

Per darci un’idea di quest’uomo, Clouzot riempie il suo appartamento di cimeli: immagini appese alle pareti, armi, lampade, orologi e gingilli da terre straniere.

Nella scena successiva, il barista in una caffetteria parla dell'omicidio con alcuni clienti. La polizia crede che l'assassino sia una donna; hanno trovato capelli biondi sulla giacca del morto. Un cliente, Emile Lefort, dice che quella sera ha caricato una bionda sul suo taxi. Non lo ha detto alla polizia perché non è un informatore e comunque la polizia dovrebbe fare il suo lavoro.

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Una giovane donna corre in un negozio di riparazioni auto. Avvisa uno dei meccanici, Paulo, che l'auto che lui ha rubato l'altra notte viene da una zona dove è stato ucciso qualcuno. Dovrebbe disfarsene!

Torniamo all'appartamento. Jenny sta dicendo a Maurice che ultimamente non è più lui. Guardando fuori dalla finestra, Maurice vede l'ispettore Antoine che cerca Dora. Jenny lo invita ad aspettarla a casa loro.

Quando Dora arriva a casa, l'ispettore le chiede di Brignon e delle ragazze che lui ha portato al suo studio.

Nella scena successiva, si presenta in un ristorante dove Jenny sta cantando.

Dice a Maurice e Jenny (con una drammatica musica di sottofondo) che ora sa che loro conoscevano Brignon e anche che Maurice ha minacciato di ucciderlo. Questa minaccia, sottolinea l'ispettore, non farà una buona impressione in tribunale. Maurice dovrà andare alla stazione di polizia il giorno dopo.

Uno dei vari luoghi dove Jenny canta. Notate la ricchezza dell’inquadratura: persone, strumenti, lampadari. Osservate i suoi movimenti mentre interagisce con i suoi ascoltatori. E naturalmente: ascoltate la canzone!

Dopo lo spettacolo, Jenny trova l'ispettore nel suo camerino. I due si scambiano alcuni insulti. Lui la paragona a una prostituta. Poi dice che è un’arrivista, cosa che la fa arrabbiare ancora di più.

Poi lei gli parla del suo passato. Viene da una famiglia disperatamente povera. Suo padre era un operaio. Odiava i poliziotti, e anche Jenny li odia. L'ispettore le mostra il giornale: un poliziotto è stato assassinato. Sottolinea ironicamente che, se lei venisse uccisa, sarebbe contenta di chiamare la polizia.

Quando Jenny torna al suo appartamento, Dora è lì. Manca Maurice. Jenny è gelosa e accusa Dora di starle nascondendo qualcosa.

Finalmente appare Maurice, bagnato fradicio dalla pioggia. Cerca disperatamente il suo passaporto perché vuole darsela a gambe. Jenny lo conforta e gli dice che tutto andrà bene. Lei ha deciso di consegnarsi alla polizia. Ma Dora la persuade ad aspettare un po'.

Mentre ascoltiamo il cinico Clouzot nelle parole dell'Ispettore, allo stesso tempo, per una volta, vediamo anche un Clouzot gentile e compassionevole, perché ci mostra persone che si prendono cura le une delle altre.

Torniamo alla caffetteria, dove il barista ha denunciato alla polizia Emile Lefort, il tassista. Spiega che lo ha fatto perché vuole aiutare la polizia... e vuole la sua ricompensa. Questo è il nostro regista cinico.

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Nella scena successiva, il capo della polizia sta andando a prendere un biglietto per la messa di mezzanotte. È la vigilia di Natale. L'ispettore Antoine scherza sul fatto che questi eventi vanno sempre esauriti. Il capo risponde che prenderà un posto in piedi. "Dietro una colonna", commenta l'ispettore.

Clouzot utilizza l'ispettore come un caustico commentatore, forse persino un alter ego, per fare osservazioni sulla vita in determinati settori della società francese. Qui descrive la religione come una merce per l'intrattenimento, come le sale in cui canta Jenny.

Nella prossima scena Dora è alla stazione di polizia. L'ispettore crede che lei sia l'assassina. Sa che una bionda ha preso il taxi dalla casa di Brignon, ma non riesce a capire il suo ruolo. Dora insiste che è stata a casa tutta la sera, a sviluppare foto.

L'ispettore la porta in una stanza in cui altre bionde stanno aspettando. Ben presto la porta si apre ed entra il tassista, Emile Lefort. È un confronto all’americana. L'ispettore gli chiede se riconosce la donna che ha visto la notte dell'omicidio.

Una per una, Lefort passa in rassegna tutte le bionde. No, dice all'ispettore. Lei non è in questo gruppo; ce ne sono altre? L'ispettore sa che Lefort conosce Dora.

Antoine è circondato da persone che non amano i poliziotti. Minaccia di confiscare la licenza per il taxi di Lefort se lui non identificherà la sua passeggera. E così segue una delle battute più potenti del film, detta da uno sconosciuto a un’altra sconosciuta: 

"Le mie scuse, signora, ma non possiamo sconfiggerli".

E Lefort indica Dora.

Successivamente emerge che Paulo – il meccanico, ricordate? – è quello che ha rubato la macchina di Maurice quella notte. L’ha usata per la rapina dove ha ucciso il poliziotto. L'ispettore interroga Paulo alla stazione di polizia. Durante l’interrogatorio, entra un impiegato che sta raccogliendo denaro per acquistare una corona funebre per il poliziotto che Paulo ha ucciso. A quel punto l'ispettore lascia la stanza e dice ai poliziotti riuniti lì: "È tutto vostro."

Maurice subisce un interrogatorio estenuante da parte dell’ispettore. Sono gli anni del dopoguerra ed è freddo nella stazione di polizia, ma gli fanno togliere la giacca. Tutti gli altri indossano un soprabito.

Quando appare il figlioletto dell'ispettore, Antoine chiede altro carbone per la stufa, ma non ce n'è. Suo figlio aspetta tranquillamente, finendo per addormentarsi. Alla fine l'ispettore lo manda con il capo a vedere il presepe.

Maurice ammette finalmente che era a casa di Brignon, ma insiste che Brignon era già morto quando è arrivato. L'ispettore non gli crede. Per mettergli più pressione gli presenta un uomo che lavora alla stazione ferroviaria vicino a dove vive la nonna di Jenny. L'uomo riferisce che Jenny è arrivata lì di sera tardi il giorno dell'omicidio. Quindi ora Maurice sa che Jenny gli ha mentito su dove si trovava quel giorno. Alla fine Maurice viene messo in prigione.

È la vigilia di Natale. Jenny è sola; non sa dov’è Maurice. Il campanello suona e Jenny corre per rispondere, pensando che sia suo marito. Ma è l'ispettore Antoine con i suoi uomini. Sono venuti a perquisire la casa.

Nel frattempo, la donna nella cella accanto a Maurice gli dice che lui è un debole, un tipo sentimentale. Gli dice che non dovrebbe sentirsi così legato; forse sua moglie non desidera nemmeno vederlo.

Mentre lei parla, Maurice crolla. Spacca l'orologio contro il muro e usa il vetro rotto per tagliarsi il polso. Mentre Maurice si accascia contro il muro della sua cella, con il sangue che gocciola dal braccio, l'ispettore sta cercando la pistola a casa sua e di Jenny.

È la mattina di Natale. Mentre le campane della chiesa suonano, la donna nella cella accanto a Maurice si abbassa per prendere una sigaretta dalla sua borsa e vede il sangue di Maurice sparso sul pavimento. Urla.

All'appartamento i poliziotti trovano finalmente la pistola. C’è una chiamata per l'ispettore. Si tratta di Maurice.

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L'ispettore allora parte e porta con sé Jenny. Lungo la strada verso la stazione di polizia la donna confessa che è stata lei a uccidere Brignon, non Maurice. Descrive come lo abbia colpito con una bottiglia e lui sia caduto. L'ispettore è disgustato che lei non abbia confessato prima, per difendere Maurice.

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Jenny fa un ingresso melodrammatico nella stanza di ospedale di Maurice. Lo prega di perdonarla prima di essere portata via. Gli dice che adesso lui sa con certezza che lei non lo ha tradito; nessun altro ha il diritto di stringerla, solo lui. Gli chiede di non pensare male di lei quando lei se ne sarà andata.

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Quando l'ispettore dice a Dora che Jenny ha confessato l'omicidio, lei risponde che è una bugia, perché è stata lei, Dora, a uccidere Brignon. Dice che l’ha colpito con una bottiglia – l'ispettore aggiunge: "ed è morto con una pallottola nel cuore".

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Antoine è stanco dei giochi di questi tre. Né Jenny né Maurice hanno ucciso Brignon. Dora neanche. Ma l'ispettore sa che tutti e tre erano sulla scena dell'omicidio, e non capisce perché.

Dora spiega che è andata lì per recuperare la pelliccia di volpe di Jenny e ha anche cercato di cancellare altri indizi. Ammette di essere innamorata di Jenny. L'ispettore l’accusa di aver depistato la polizia e Jenny potrebbe dover pagare per questo.

Ma l'ispettore pensa di sapere chi è l'assassino. Dice che cercherà di liberare Jenny. Quando Dora lo ringrazia, risponde che sta solo facendo il proprio lavoro. Inoltre ha una simpatia per Dora – un’altra che non è così fortunata in amore.

Alla stazione di polizia, Paulo è accasciato su una sedia, circondato da poliziotti. L'ispettore arriva e gli ordina di raccontare quello che è successo quella notte. Antoine dice che sa che Paulo era nell'appartamento di Brignon la notte dell'omicidio. Paulo spiega di aver notato che la porta era aperta, e così è entrato per vedere cosa poteva rubare. Brignon era tutto sanguinante e stava urlando aiuto. Paulo si è spaventato e ha premuto il grilletto.

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Antoine ammette di aver sbagliato tutto in questo caso. È un detective cinematografico classico ma complesso. È un professionista freddo ed esperto che fa commenti cinici in tutto il film. Ma vediamo anche dell'umanità in lui. Come Marge Gunderson in Fargo (Joel e Ethan Coen, 1996), è turbato dal costo umano del crimine e della violenza. Comprende Dora e il suo amore senza speranza per Jenny. E ha il suo figlioletto che ha portato con sé dalle colonie. Questo ragazzino non ha alcun ruolo nella trama. Clouzot lo ha messo lì per rendere l'ispettore un personaggio più ricco e per dare agli spettatori alcuni momenti dolci e di speranza.

Clouzot incornicia il ritorno a casa di Maurice e Jenny dall'ospedale attraverso l'arco dell’ingresso. Alcune casse sono impilate dietro di loro; una vicina sta spazzando. Ancora una volta l’attenta progettazione della scena e del posizionamento di oggetti e comparse sullo sfondo arricchisce nello spettatore la percezione del tempo e del luogo.

Mentre si dirigono al piano di sopra, Jenny dice alla vicina che non vogliono essere disturbati. La vicina risponde: "Capisco. Vi lasceremo dormire". Clouzot ha collocato l'appartamento di questa coppia in una piccola alcova accogliente, dietro un arco, e ha messo attorno a loro dei vicini protettivi. Maurice e Jenny sembrano finalmente al sicuro.

La coppia entra nell’appartamento; l'albero di Natale decorato è nell’inquadratura. Jenny chiude la porta a chiave. Indica l'albero di Natale a Maurice e gli dice che si prenderà cura di lui.

Improvvisamente il campanello suona. È l'ispettore! Jenny è infastidita, ma lui le ha portato la sua pelliccia di volpe; le consiglia di smettere di lasciarla in giro.

Antoine se ne va, ma poi li chiama dalla strada. Maurice va alla finestra per capire cosa vuole. L'ispettore gli dice di passare dalla stazione il giorno dopo per fare una dichiarazione.

Il figlio di Antoine si nasconde dietro un angolo. Di colpo, per un lieto fine, Clouzot gli fa lanciare una palla di neve verso Antoine. Maurice e Jenny ridono.

L'ispettore lo solleva per un grande abbraccio e i due escono dal cortile, sotto l'arco.

FINE

ENGLISH TRANSLATION

This cineracconto just tells the story of Quai des Orfèvres in a simple way, to make it accessible to Italian language students. For more insights into the film read this "Quick Review" by Clarence Beaks in the Criterion Collection DVD Journal. And of course: see the movie!

 

VERTIGO A. Conditional     e     Io ti salverò!

VERTIGO B. I verbi pronominali     e     Io ti salverò!

VERTIGO C. Story sequence     e     Io ti salverò!

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GLOSSARIO

  • si accascia (accasciarsi) – he slumps, is collapsed

  • accogliente (e/i) – cozy, welcoming

  • annientato (annientare) – crestfallen, crushed (past participle as adjective)

  • arredi (o/i) scenici (o/i) – props

  • battibecchi (o/hi) – bickering

  • le battute (a/e) – the lines (for example, in a movie)

  • ha caricato (caricare) – he picked up

  • i carri (o/i) a spinta – the push carts

  • circondato (circondare) – surrounded (past participle as adjective)

  • ha collocato (collocare) – he placed (past participle)

  • una colonna (a/e) – a column

  • le comparse (a/e) – the extras (in a film) (note the use of the feminine form, even for a male extra: “Lui è una comparsa.”)

  • un confronto all’americana – a lineup

  • una corona (a/e) funebre (e/i) – a funeral wreath

  • crolla (crollare) – he collapses

  • darsela a gambe – to make a run for it

  • determinato (o/a/i/e) – certain, particular

  • disfarsene (disfarsi) – to get rid of it

  • le dissolvenze (a/e) incrociate (a/e) – dissolves (cinematic term: the end of one scene or shot blends into the beginning of another one)

  • esauriti (o/a/i/e) – sold out

  • estenuante (e/i) – draining, exhausting, grueling

  • un gancio (cio/ci) – a hook

  • giarrettiera (a/e) – garter

  • indica (indicare) – he points out

  • lieto (o/a/i/e) – light-hearted

  • la macchina (a/e) da presa – the movie camera

  • una merce (e/i) – a commodity

  • mette in guardia – he warns

  • mette in moto – it takes off, launches

  • minacciare – to threaten

  • una padella (a/e) – a pan

  • il palco (co/chi) – the stage (in a theater, for example)

  • la pelliccia (ccia/cce) di volpe – the fox fur

  • la piastra (a/e) – the hot plate

  • una pozza (a/e) – a puddle, pool

  • ha premuto il grilletto (premere) – he pulled the trigger

  • il presepe (e/i) – the manger, creche

  • un primo piano – a close-up

  • ci ha provato (provarci) – he made a pass at her

  • ribaltato (o/a/i/e) – overturned

  • riferisce (riferire) – he reports

  • un rotolo (o/i) di carta– a scrap of paper

  • scatti (o/i) – photos, shots

  • schiacciata (o/a/i/e) – crestfallen, crushed

  • sconfiggerli (sconfiggere) – to defeat them

  • scricchiolano (scricchiolare) – they squeak

  • sfinita (o/a/i/e) – weary, exhausted

  • sfondare – to make it big

  • sfuma in (sfumare) – it fades into

  • il soprabito (o/i) – the overcoat

  • sottobraccio – arm in arm

  • si espande (espandersi) – it drifts

  • spacca (spaccare) – he smashes

  • si strofina (strofinarsi) – he rubs

  • sta sviluppando (sviluppare) gli scatti (o/i) – she is developing the photos, shots

  • trabocca (traboccare) – it boils over

  • travestita (o/a/i/e) – disguised

  • vieta di (vietare) – he prohibits, forbids

  • la vigilia (a/e) di Natale – Christmas Eve