Il sorpasso

Regia: Dino Risi (1962)

ENGLISH TRANSLATION

La sequenza dei titoli di apertura de “Il sorpasso” stabilisce il mood del film: musica jazz, un’auto sportiva – con qualche danno sul lato – alla guida un uomo determinato. L’auto sfreccia accanto a un segnale di divieto di accesso in una strada dove tutti i negozi sono chiusi.

E’ Ferragosto. L’automobilista non riesce a raggiungere un telefono pubblico dietro a una saracinesca. Se ne va.

L’automobilista accosta per bere un sorso d’acqua. Nota un uomo che lo sta guardando dalla finestra di un edificio vicino. Lo chiama, ma l’altro si fa indietro e scompare dalla finestra.

“Ti nascondi”? (“Sì”, potrebbe rispondere il tipo alla finestra, “Mi nascondo dalla vita. Sono solo un osservatore della vita, qui dalla mia finestra.”)

“E’ tutto chiuso!” esclama l’automobilista. Chiede all'uomo alla finestra di fare una telefonata per lui.  Dalla strada gli dà il numero di telefono insieme a un’inutile strategia per ricordare le cifre. Vediamo qui un personaggio con una logica tutta sua.

“Dì a Marcella che sto arrivando e che passeremo a prendere anche gli altri!”, urla.

L’uomo della finestra inizia a telefonare, ma gli servono altre informazioni, così propone all’automobilista di salire e fare la sua telefonata da solo. In realtà, in questo momento sta invitando l’automobilista a entrare nella sua vita.

L’automobilista saltella e canta entrando nell’appartamento. Quando arriva, si scusa per l’intrusione. Quel giorno Roma gli “sembra un cimitero.” Questa battuta disinvolta è un presagio.

I due si presentano. L’automobilista si chiama Bruno. Il giovane si chiama Roberto ed è uno studente di legge. Bruno lo prende un po’ in giro per i suoi studi, per il fatto che non fuma, e per sua madre che lui ha visto in una foto e che definisce “grassa”.

Dopo che Bruno ha fatto la sua chiamata, i due si salutano, ma un attimo dopo che Roberto ha chiuso la porta, il campanello suona. È ancora Bruno che invita Roberto fuori a bere qualcosa. Lo studente si lamenta, dovrebbe studiare. Infatti, non ha fatto molto quel giorno... “È colpa mia!” insiste l’ospite e lo convince, spiegandogli che offrirgli da bere sarebbe un modo per ricompensarlo del disturbo. Una logica tutta sua.

I due partono per il loro drink, o per qualunque cosa Bruno abbia davvero in mente. Li vediamo sullo sfondo del paesaggio romano. Bruno al volante interagisce continuamente con – e contro – il mondo che li circonda: accelera su una strada a senso unico, costringendo un poliziotto a correre e suonare il suo fischietto; urla a un pedone che sta portando i cani a spasso.

Intanto, noi spettatori ci godiamo alcune splendide immagini di Roma, filmate dal direttore della fotografia Alfio Contini.

A questo punto vediamo il sorpasso con Bruno che supera varie auto e camion. Accelera follemente, suonando il clacson, urlando e facendo gesti osceni. Roberto è terrorizzato.

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Il film è pieno di scene cariche di elementi tipici della società italiana dell’epoca. In questa scena, Bruno si avvicina a un caffè con i tavolini all’esterno, e ci passa in mezzo, terrorizzando tutti. La scena dura meno di 30 secondi, ma lo spettatore può guardarla ancora e ancora o rivederla al rallentatore per assimilare ogni dettaglio.

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Nella scena successiva, i ragazzi accostano per pranzare in una trattoria. Per il regista Risi, è un'opportunità per mettere in scena vari mezzi di trasporto. C’è una nave, un treno, alcune automobili e la moto del poliziotto che sta per fare una multa a una delle macchine parcheggiate. Non alla macchina dei nostri eroi però, perché Bruno ha preso una multa che era su un’altra macchina e l’ha messa sulla sua. A proposito, in questa scena manca il trasporto aereo, ma in precedenza abbiamo visto anche quello: a Bruno è stata fatta una multa dopo che un elicottero lo ha visto commettere numerose infrazioni.

I nostri eroi sono nella trattoria. Mentre Roberto prende un tavolo, Bruno va a bighellonare in cucina, di nuovo interagendo con persone e spazi a cui non appartiene.

Ora, i due vengono serviti; Bruno mangia con gusto. Ha l’occhio sulla cameriera, forse ci proverà più tardi...

In questa scena, scopriamo che Roberto è segretamente innamorato della sua vicina, Valeria. Tiene con sé persino una sua foto. Ma la conosce appena; hanno parlato una sola volta all’università. E la foto è poco chiara perché Roberto l’ha scattata di nascosto dalla finestra. L’amico non riesce a crederci e consiglia allo studente di trovare un modo per incontrarla ancora.

Fuori dalla trattoria il regista ci regala un’altra scena vivace e ricca di italianità. Uomini con strumenti musicali, mamme che trascinano bambini, un prete che saluta una donna con un bacio, un ragazzo che mangia una enorme fetta di anguria, due poliziotti che accompagnano un uomo in manette che proclama la sua innocenza, una signora sconvolta che dice che la sua valigia è stata rubata e chiede aiuto. 

Roberto inizia ad aiutarla, ma Bruno lo dissuade. Non sarebbe molto divertente per lui passare Ferragosto in una stazione di polizia. Roberto decide che non si sente a suo agio con Bruno e ha già deciso di andarsene. Prenderà l'autobus per andare a trovare alcuni parenti che abitano nelle vicinanze, ma Bruno insiste ad accompagnarlo.

Di nuovo guida spericolatamente e arriva alla tenuta suonando il clacson come un pazzo.

Roberto gli presenta i suoi zii e Bruno si comporta in modo affabile e piacevole con loro.

Lo studente, d’altra parte, è timido con sua zia. Ha una cotta per lei da quando era piccolo. Ma vedendola adesso si accorge di quanto lei sia insignificante. Vedere sua zia come gli altri la vedono rappresenta un passo fuori dall'infanzia per lui. Il film inizia a prendere il tono di un film di formazione.

Lascia la zia per andare al piano di sopra dove osserva fuori dalla finestra il paese che gli ricorda le sue visite lì anni fa. Questo viaggio è una rivisitazione di un luogo d'infanzia. Sarà la sua ultima volta qui.

Roberto torna al piano di sotto e scopre che Bruno ha incantato tutta la famiglia. In effetti, Bruno sembra più di Roberto un membro della famiglia. 

In questa scena importante, Roberto si lascia un po’ indietro la sua infanzia e la sua innocenza. Ha visto sua zia come lei è veramente. Vede i suoi parenti, che lo avevano adulato durante l’infanzia, venire affascinati dal cafone Bruno. E vede anche se stesso come probabilmente gli altri lo vedono: un ragazzo tranquillo, non tanto divertente. 

Bruno irrompe nella vita della zia di Roberto; risveglia l'eccitazione giovanile in lei; poi la lascia.

Nella prossima scena Risi ci mostra un altro set pieno di veri italiani.

I due amici passano in auto vicino a un festa di campagna all'aperto. Prendono in giro benevolmente i personaggi che ballano il twist: un signore anziano, una ragazza con gli occhiali, un tipo con un cappello divertente.

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Tra i due sta crescendo una specie di amore, come capita spesso ai compagni di viaggio nei “road movies”. Infatti qui Bruno dice a Roberto: “Bravo! Così mi piaci. Quando ridi, mi stai più simpatico. Ah Robè, che te frega delle tristezze”.

Passano per una strada completamente buia, arrivando finalmente a casa della ex-moglie di Bruno. Bruno non vede la moglie da anni ma lei non sembra molto colpita nel rivederlo.

L’uomo rimane stupito quando rivede la figlia. È cambiata molto. Lei gli ricorda che “i bambini devono crescere”. Questo sembra essere un messaggio da parte di lei per lui e i suoi modi immaturi.

Quella notte, Bruno ci prova con la sua ex moglie, ma senza successo. Rifiutato, decide di andarsene, così tira Roberto giù dal letto e se lo porta in spiaggia. Lì i due riflettono: qual è il modo migliore di vivere? Guardare prima di lanciarsi? O lanciarsi e basta? Si addormentano nelle loro sedie a sdraio.

La mattina dopo, Bruno è svegliato dai bambini che giocano intorno a lui. Cerca Roberto che è andato a fare una passeggiata. Ancora una volta, Risi ha progettato un set ricco di persone praticamente in posa come in un quadro... o un dipinto di Norman Rockwell (versione spiaggia italiana).

Intanto, Roberto è diventato audace. Ha deciso di chiamare Valeria, la vicina per cui ha una cotta. Lei non è in casa; lui è troppo timido per lasciare un messaggio. Lo racconta a Bruno.  Bruno ne è felice; finalmente, il suo amico ha deciso di "lanciarsi". Si offre di portarlo a Viareggio dove Valeria è in vacanza.

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Lungo la strada i due parlano di cosa fare dopo. Roberto dice che non dovrebbero fare piani. Possono aspettare e vedere. Il giovane Robe’ – così come Bruno lo ha chiamato per tutta la storia – è euforico. È stato completamente sedotto da Bruno e da questo stile di vita senza limiti. Niente studi, nessuna responsabilità, sempre tante sorprese, vivendo al massimo. Gli ultimi due giorni sono stati i migliori della sua vita. Forse questo Ferragosto è la prima volta che abbia mai vissuto veramente.

Mentre parlano, Bruno va sempre più veloce, sorpassando le altre auto. Roberto lo incoraggia. Festeggiano la fuga, la vita facile. Questa bella auto sportiva è come una liberazione per Robe’.  

Così come Alberto Lattuada ha fatto nella commedia all'italiana Mafioso, Risi ci dà molti indizi, ma poi aspetta fino alla fine per mostrarci che questa vita non è così divertente dopotutto.

Improvvisamente, da dietro una curva, un camion appare sulla strada dei nostri amici spensierati e si abbatte su di loro. Bruno sterza per evitarlo e viene sbalzato fuori dalla vettura. Roberto è intrappolato dentro quando la macchina precipita giù per la scogliera rocciosa.

Un poliziotto chiede a Bruno se Roberto fosse un suo parente. Bruno è costretto ad ammettere: “Il cognome non lo so. L’ho conosciuto solo ieri mattina”.

FINE

ENGLISH TRANSLATION

This cineracconto just tells the story of Il sorpasso in a simple way, to make it accessible to Italian language students. For a deeper understanding of the film and its cultural and historical context, see Il sorpasso: Italy, Dark and Light at Criterion.com.  And of course: see the movie!

VERTIGO A. Verb + ‘di’ or ‘a’ + verb     e     Io ti salverò!

VERTIGO B. Imperative with Reflexive Verbs    e   Io ti salverò!

GLOSSARIO

  • l’abitacolo (o/i) - the inside of the car

  • accosta (accostare) – he pulls over

  • anguria (a/e) – watermelon

  • bighellonare – to fool around

  • carichi (caricare) – loaded with (past participle)

  • le cifre (a/e) – the figures, numbers

  • una cotta (a/e) – a crush

  • definisce (definire) – he describes

  • un elicottero (o/i) – a helicopter

  • il fischietto (o/i) – the whistle

  • indizi (io/i) – clues, hints

  • insignificante (e/i) – plain-looking, average, undistinguished

  • interagisce (interagire) – he interacts

  • intraprendono (intraprendere) – they undertake, start

  • irrompe (irrompere) – he bursts into

  • italianità – typical Italian things

  • passeremo (passare) a prendere – we’ll pick [someone] up

  • persino – even

  • portando (portare) i cani (e/i) a spasso – walking the dogs

  • un presagio (io/i) – a foreshadow

  • ha progettato (progettare) – he designed

  • ci proverà (provarci) – he will make a pass (at someone)

  • al rallentatore – in slow motion

  • rocciosa (o/a/i/e) – rocky

  • un romanzo (o/i) di formazione – a coming of age story

  • saltella (saltellare) – he skips

  • la scogliera (a/e) – the cliff

  • le sedie (a/e) a sdraio – beach chairs

  • sedotto (sedurre) – seduced (past participle)

  • un segnale (e/i) di divieto di accesso – a ‘do not enter’ sign

  • servono (servire) – they are needed

  • sfreccia (sfrecciare) – it speeds

  • il sorpasso (o/i) – the overtaking or passing (of a car on the road)

  • un sorso (o/i) - a sip

  • spensierato (o/a/i/e) – carefree

  • spunta (spuntare) – it appears

  • sterza (sterzare) – he swerves

  • la vettura (a/e) – car

  • al volante (e/i) – at the wheel